Una visita a Collepardo e Pozzo d’Antullo

Non succedeva da troppi mesi: per via delle restrizioni pandemiche le gite naturalistiche hanno dovuto aspettare molti mesi. Cercando una meta per approfittare delle timide riaperture, io e la mia compagna siamo incappati in un gioiellino di cui non conoscevamo l’esistenza. Parlo della cittadina di Collepardo, splendida località del frusinate situata sul versante laziale dei monti Ernici, che nasconde delle vere e proprie meraviglie naturalistiche (e non solo). La giornata purtroppo era un po’ grigia per cui la maggior parte delle fotografie sono dai toni scuri.

Già la cittadina di per sé merita la visita: una cosa che mi ha colpito molto è la cura e la vitalità con cui è mantenuta, un’affermazione che purtroppo non si può fare sempre per i borghetti medievali come questo. Gli abitanti di Collepardo sanno di avere delle attrazioni preziose e le valorizzano.

La via principale del centro storico di Collepardo, contornata da piante e fiori, termina con un antico portone medievale che permette di accedere a La Rocca
Un vicoletto scavato nella roccia al di sotto de La Rocca

Uno dei luoghi più famosi di Collepardo è sicuramente la Certosa di Trisulti, un grande monastero meta di molti pellegrinaggi che si trova lungo il cammino di San Benedetto.

Ma la ragione principale per cui abbiamo scelto Collepardo senza pensarci due volte è stato sicuramente il Pozzo d’Antullo. La zona è ricca di fenomeni carsici, ci sono le grotte di Collepardo (chiuse per lavori) e le grotte di Pastena; il pozzo d’Antullo è una grandissima voragine carsica, la sala di una grotta crollata che ha lasciato scoperto quello un tempo era l’interno.

Oggi il pozzo d’Antullo è ricoperto di flora e di fauna, è uno spettacolo incredibile profondo 80 metri e largo 300. La cosa più bella forse è la presenza di stalattiti a cielo aperto che pendono dalla roccia, erose dalle intemperie.

All’interno del pozzo nidificano moltissime taccole, il cui verso squittente riecheggia sulle pareti del Pozzo

Il giorno successivo, desiderosi di fare trekking, ci siamo invece incamminati su un lungo sentiero, che segue la via di San Bendetto tra Collepardo e la Certosa, per poi riscendere lungo il torrente Fiume e risalire a Collepardo, per un totale di circa 17 chilometri.

La cima del monte Rotonaria vigila su Collepardo
La Valle dei Santi vista dall’alto
La Valle dei Santi, vista da Collepardo. Ancora un po’ di neve invernale resisteva sulla cima dei monti
La più cascata più forte del torrente Fiume
Le pareti di roccia scavate dal corrente impetuoso
Il torrente Fiume si snoda nel bosco della Valle dei Santi ed è ricco di bellissime cascatelle

Un percorso senz’altro consigliato per chi ama fare trekking a cuor leggero, senza grande preparazione, magari in un weekend di fuga dalla vita urbana.


Non sono un fotografo professionista, ma mi diverto a fare fotografia, soprattutto naturalistica e paesaggistica.
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