Marte. L’ultima frontiera è un libro che parla dell’esplorazione del pianeta rosso da un punto di vista speciale: quello di chi l’ha vissuta in prima persona.
Fino a un secolo fa Marte era poco più di un punto luminoso nel cielo, rosso ardente come il fuoco, avvolto dal mistero. C’erano molte supposizioni, spesso fin troppo fantasiose, su cosa celasse la sua superficie: alcuni ci vedevano i segni di una civiltà aliena, altri un mondo non troppo dissimile dalla Terra. Poi è arrivata l’era spaziale, con sonde, satelliti e lander, con i rover che negli ultimi decenni hanno rigato la superficie del pianeta rosso con le loro ruote metalliche. Sarah Stewart Johnson, ricercatrice di Georgetown, ha vissuto in prima persona le vicende di questi rover, lavorando alle missioni Spirit, Opportunity e Curiosity, e Marte. L’ultima frontiera racconta proprio la sua versione della storia.
Marte. L’ultima frontiera, edito da Sperling&Kupfer, non è un mero racconto di fatti e informazioni, ma un libro scritto da un punto di vista molto personale, una narrazione del ruolo della ricercatrice nell’esplorazione del pianeta rosso tramite la sua percezione, la sua visione del mondo, le sue paure e i suoi entusiasmi. Grazie alla sua profonda preparazione scientifica e conoscenza dell’argomento, Johnson racconta quindi quella parte di esplorazione di Marte che la riguarda più da vicino e lo fa con una scrittura leggera e interessante, ricca di dettagli curiosi e per nulla scontati.
L’altra faccia della medaglia di questo punto di vista personale è però la sua parzialità. Johnson racconta un’esplorazione di Marte a metà, in cui i successi sembrano essere solo a stelle e strisce, in cui i ricercatori del resto del mondo e le agenzie spaziali diverse dalla Nasa quasi non sembrano esistere. Emblematica è la dovizia di dettagli quasi biografica con cui viene raccontata la vita di studiosi statunitensi come Carl Sagan o Percival Lowell, mentre quelli di altre nazioni vengono liquidati rapidamente, a volte come anonimi “astronomi”.
Nonostante questo, Marte. L’ultima frontiera resta comunque un libro piacevole e di scorrevole lettura, adatto a chiunque sia appassionato di esplorazione del pianeta rosso e voglia impararne qualcosa in più da un punto di vista diverso dal solito.