Il vento sul volto, l’aria che odora di primavera, i passi attufati degli scarponi sul terreno riarso. Il frinìo delle cicale e l’urlo del rapace nel cielo. Una ghiandaia gracida sugli alberi in lontananza. Il vento sposta le nuvole con veemenza, carezza le spighe e liscia l’acqua del torrente.
Se c’è una cosa che mi è mancata in questi mesi di quarantena è proprio la possibilità di camminare per prati e per boschi. Appena ho potuto e il tempo è stato clemente, non ci ho pensato due volte. Ho scelto un itinerario su un libricino di passeggiate nei dintorni di Roma che avevo in casa (Passeggiate a Chilometro Zero di Vittorio Paielli), e sono andato.
Era una passeggiata nel Parco di Veio, tra Magliano e Mazzano Romano, un itinerario ad anello tra Magliano e la Mola di magliano, semplice ma sufficientemente immersivo e lungo da essere piacevole per chi ama camminare.
Al di sopra della cascata, un piccolo angolo di paradiso. Prima di cadere, l’acqua del ruscello sembra quasi immobile e stagnante, contornata da un fitto di piante e una grande attività di piccola fauna.